Anna Maria Boniello Capri. Il Tar ha accolto il ricorso dei consiglieri di minoranza di «Avanti Capri» contro l’ultimo bilancio di previsione. La comunicazione, arrivata nel tardo pomeriggio, ha provocato un piccolo terremoto in piazzetta. Il collegio della I Sezione del Tar Campania, presieduto dal presidente Salvatore Veneziano, e composto dai consiglieri Paolo Corciulo e Gianluca di Vita, ha dato ragione ai consiglieri comunali di minoranza Marino Lembo, Salvatore Ciuccio, Ludovica di Meglio e Paola Mazzina, assistiti dagli avvocati Giuseppe Ceceri e Valentina Comella, che si erano rivolti alla giustizia amministrativa denunciando il mancato deposito nei termini previsti degli atti da visionare riguardanti il bilancio di previsione triennale. L’ex assessore al Bilancio Salvatore Ciuccio, che oggi siede nei banchi dell’opposizione, esprime la sua soddisfazione: «Non c’era stato permesso di esercitare un nostro diritto, ma anche e soprattutto di adempiere al nostro compito di consiglieri di minoranza che è quello di controllo, in rispetto del mandato che ci è stato affidato dai nostri elettori». La maggioranza invece ha diffuso un documento in cui l’amministrazione comunale esprime perplessità dal momento che la sentenza «si appella a una semplice eccezione formale di fronte a un documento di vitale importanza per l’Ente. Infatti il giudice è scritto nella nota del Comune – non contesta il mancato rispetto dei termini, ma la mancata tempestiva allegazione della relazione del Revisore dei Conti (peraltro di contenuto favorevole). Perciò, per poche ore di ritardo nel deposito di tale allegato viene paralizzata, per qualche giorno, l’attività dell’Ente impegnato ad affrontare le diverse esigenze sociali e funzionali del territorio».Cosa succede adesso? «La parola spetta al prefetto», spiegano gli avvocati Ceceri e Comella, gli amministrativisti che hanno visto accogliere le loro tesi: «L’annullamento della delibera di bilancio è retroattiva, quindi è come se il bilancio non fosse mai stato approvato. Sul piano procedurale, questo significa che secondo l’art. 141 del testo unico degli enti locali il prefetto nomina un commissario che deve predisporre di ufficio il bilancio per poi sottoporlo al consiglio, al quale viene assegnato un termine non superiore a 20 giorni per approvarlo. Se decorre questo termine senza l’approvazione, si avviano le procedure per lo scioglimento. Sul piano sostanziale, per legge si va in esercizio provvisorio, con molte limitazioni per i pagamenti, per l’assunzione di obblighi, per gli impegni di spesa che vanno fatti in dodicesimi. In generale, poi, – concludono i legali – tutti gli atti adottati sul presupposto del bilancio annullato vengono a perdere il loro presupposto».