Anna Maria Boniello – Capri. Stop alle demolizioni per gli abusi di necessità. Può sembrare paradossale nell’ isola del lusso e delle vacanze dorate, ma la questione abitativa sta assumendo dimensioni da vero e proprio allarme sociale: se ne discuterà nel weekend in un’ assemblea pubblica convocata nell’ auditorium del centro congressi. L’ iniziativa è del movimento «Oltre L’ Orizzonte» e del gruppo consiliare di minoranza «Avanti Capri». Si prevede un incontro infuocato, sulla scia delle tensioni alimentate dall’ incremento di controlli (con conseguenti sequestri e procedimenti giudiziari) messo in atto negli ultimi tempi dall’ autorità giudiziaria. Quelle posti in essere dalle famiglie di residenti, sottolineano i promotori dell’ assemblea, non sono abusi di tipo speculativo; ma le leggi urbanistiche non fanno sconti e presto si potrebbero vedere in azione le ruspe. Sono leggi è scritto nel documento che chiama a raccolta i cittadini che «oggi risultano totalmente inadeguate» perchè «colpiscono quelle famiglie di residenti che hanno realizzato piccoli abusi per poter continuare a vivere decorosamente nella loro abitazione e sulla nostra isola». Dure critiche nei confronti degli amministratori comunali «che niente hanno fatto in questi anni» su un così scottante argomento «lasciando alle procedure di demolizione l’ unica soluzione al problema».Sul punto il gruppo Avanti Capri ha già chiesto la convocazione del consiglio comunale. La materia è spinosa perché l’ intera isola è sottoposta a rigidissimi vincoli paesaggistici ed è chiaro che attraverso lo spiraglio aperto dall’ accettazione di alcuni abusi rischierebbero di passare anche violazioni più importanti. Questione che non a caso attraversa da anno il dibattito politico regionale e anche nazionale, senza trovare una soluzione che metta tutti d’ accordo. Il capogruppo di minoranza Marino Lembo spiega che la proposta messa a punto da Avanti Capri «non vuole tutelare l’ abusivismo speculativo ma solo regolamentare la materia per i residenti autentici che vivono a Capri tutto l’ anno e che sono stati costretti a commettere abusi». L’ alternativa, dice Lembo, alla demolizione può essere l’ acquisizione al patrimonio comunale di questi piccoli abusi «in quanto ormai è noto che sull’ isola non si trovano più case in affitto sia per le giovani famiglie che per coloro che sono costretti a cercarsi una nuova casa». Come mai? È presto detto: molti dei proprietari di case sfitte «preferiscono trasformare le loro abitazioni in case vacanze o bed and breakfast», mentre «i canoni dei fitti sono arrivati a prezzi esorbitanti». Da qui l’ alternativa: abbattere o acquisire? La seconda soluzione è quella più praticabile secondo il movimento «Oltre l’ Orizzonte» perchè «acquisire i piccoli abusi di necessità consentirebbe al Comune di ampliare il proprio patrimonio immobiliare e trovare una soluzione equa evitando l’ abbattimento e consentendo agli ex proprietari di usufruire, anche attraverso un mini canone, degli spazi costruiti».

















