Fonte: Metropolis
di Marco Milano
Task force per salvare Marina Piccola, stop all’abusivismo sull’isola azzurra. E’ la baia antistante i Faraglioni di Capri, la location scelta per L’Imperatore di Capri, la pellicola-capolavoro di Totò, ma anche la cartolina di alcune delle pagine più belle del cinema, della letteratura e dell’arte, ad essere al centro dell’attenzione di forze dell’ordine e uffici comunali in questi giorni di letargo a metà tra il lock-down e i mesi freddi. In pochi giorni, infatti, due operazioni di contrasto all’abusivismo edilizio, ed altrettanti sequestri, portate a termine da carabinieri e polizia di Capri con il coordinamento del dirigente dell’edilizia privata dell’ufficio tecnico comunale, Salvatore Rossi, che potrebbero anche essere le prime di ulteriori azioni nella zona per reprimere un fenomeno, mai domo evidentemente, delle realizzazioni edilizie inassenza di autorizzazioni. Ad aprire il ciclo era stata l’operazione condotta dagli agenti del commissariato di Polizia isolana ai piedi del Solaro su Marina Piccola, con il sequestro di un manufatto realizzato ex novo. Secondo l’accusa, nell’immobile, che risulta appartenere ad italiani non residenti a Capri, era stato anche effettuato un ampliamento privo di autorizzazioni per circa cinquanta metri quadrati. E’ stata l’altrettanto suggestiva zona di Grotta delle Felci, poi, la protagonista del secondo episodio, quello che ha visto l’intervento dei carabinieri della stazione di Capri e dell’ufficio tecnico comunale, che hanno svelato un altro maxi abuso all’interno di una proprietà di un cittadino belga, tra l’altro già interdetta a causa della frana di agosto ed anche tutelata dalle leggi ambientali. Villa con vista sui Faraglioni, e lavori di scavo non autorizzati per la realizzazione di una piscina di circa quaranta metri di ampiezza. Secondo quanto riscontrato all’interno dell’abitazione sarebbero stati abbattuti anche muri portanti con l’obiettivo probabilmente di aumentare la volumetria interna. Sigilli e segnalazione alle autorità competenti, anche in questo caso, mentre le operazioni antiabusivismo continuano e sembra che in questi giorni nuovi episodi di mattone selvaggio potrebbero venire alla luce, sempre in zone soggette a tutela ambientale e vincolo paesaggistico, e, soprattutto, in parti dell’isola particolarmente di pregio dove il valore immobiliare andrebbe anche oltre i dodicimila euro a metro quadrato, arrivando addirittura, secondo gli esperti del settore, a toccare il tetto dei quattordicimila euro.