Riceviamo e pubblichiamo
Di Januaria Piromallo
Olio delle mie brame chi é il piu’ buono del reame?
A Napoli pali al posto di alberi, a Capri l’imprenditore dall’animo green Gianfranco D’Amato rigenera 50 ettari di ulivi.
Una piccola oasi. E li’ dove c’erano rovi e sterpaglie, poderi ” pelati” del loro verde, in dieci anni di lavoro certosino, é risorta la macchia mediterranea con rigogliosi olivi ultra centenari e addirittura un olivo millenario.Dimenticatevi l’lolio toscano adesso c’è l’oro verde di Capri, di squisitezza suprema. Mentre un virus attacca gli ulivi della “Collina dei Fanciulli e delle Ninfe”, un angolo di terra del salentino fra Gallipoli e Otranto, riducendo a scheletri piante monumatali, a Capri una task force di ricercatori e patologi hanno portato a nuova vita un pezzo di campagna di Anacapri con vista mare.
A Napoli a Piazza Santi Maria degli Angeli hanno abbattuto otto pini marittimi e secolari per scavarci un buco di 40 metri e farci la metropolitana Linea 6. Ad Anacapri c’è il Parco Filosofico per passeggiate immersive nella natura.
Capri e Anacapri, due storie diverse, lo stesso Dna. C’é la Capri glamour che d’inverno abbassa le saracinesche mentre Anacapri si gioca la carta vincente della destagionalizzazione. Il Museo di Villa San Michele, dimora di Axel Munthe, é aperto tutto l’anno. Vincenzo e Sabina Torelli, una coppia di gusto verace/raffinato nel loro ristorante Columbus fanno pasticceria territoriale e per la torta caprese hanno sostituito il burro con l’olio extravergine. Lo chef Roberto Carraturo ha recuperato primi piatti dimenticati come la pasta e cicerchia di Anacapri ( censita come prelibatezza dello Slow food) con misto di differenti farine ( saragolla, senatore cappelli, risciola, ai carboni vegetali ) condita con olio evo Pino dei Monaci. Mentre il barman Edoardo D’Avino prepara drink d’autore come il Caprikiss e il Capriglow a base di gin cotto nell’olio con manciate di foglio di fico anacapresi essiccate. Per finire in bellezza il sorbetto con retrogusto di olio e buccia di limoni di Anacapri. Valorizzazione del territorio e delle tradizioni locali. Tutto raccontato in Gli olivi di Capri, una storia di agricoltura eroica ( Electa), un viaggio illustrato nella storia rurale dell’isola e nella riscoperta di una produzione di eccellenza, ora recuperata. Simo Capecchi, taccuino e acquarelli in mano, l’ha dipinta e raccontata con occhi carichi di meraviglia. Ha seguito da vicino ogni fase della cura degli oliveti: dalla semina del sovescio in inverno alla fioritura primaverile, dalla raccolta estiva all’imbottigliamento autunnale nel frantoio del Cilento. Gli Olivi di Capri, sarà il mio regalo di Natale da connaisseur.
Januaria Piromallo é autrice di “Napoli, ti Odio!… Sveglia, ci prendono per il culo” . Illustrazioni di Kamalei von Meister