Fonte: Metropolis
di Marco Milano
CAPRI – A Capri ritrovamenti di epoca neolitica nella Grotta Azzurra. Le acque antistanti l’antro naturale più famoso del mondo, dai riflessi di colore blu cobalto, sono state la sede del recupero di un manufatto in ossidiana di epoca preistorica. L’operazione è stata realizzata dalla Soprintendenza per l’area metropolitana di Napoli, a seguito dell’individuazione della presenza di resti sommersi da parte del nucleo subacqueo della Questura. Quanto rinvenuto, stando ai rilievi eseguiti in zona, insieme ad altri dispersi sui fondali in un’area di grandi dimensioni, avrebbero fatto parte del carico di una nave di epoca neolitica. A guidare l’azione il soprintendente Mariano Nuzzo, il funzionario archeologo responsabile della tutela, Luca di Franco, i referenti per l’archeologia subacquea, Simona Formola e l’assistente tecnico Carlo Leggieri, coadiuvati nella parte operativa dalla Polizia Nucleo Sommozzatori di Napoli e dai Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale. Il manufatto recuperato è stato portato nei depositi della Soprintendenza in attesa di interventi di pulizia e restauro. “Si rende necessaria – ha sottolineato il soprintendente Mariano Nuzzo – la realizzazione di un rilievo estensivo del fondale di tipo strumentale, per verificare l’eventuale presenza dello scafo o di altro materiale di carico e per orientare lo scavo diretto, in un contesto particolarmente difficile per le indagini e il recupero di materiali antichi, soprattutto di una certa consistenza, determinata dalle quote molto basse del fondale. La collaborazione con i sommozzatori della Polizia si è rivelata fondamentale, grazie alla loro grande perizia nel gestire situazioni di una certa complessità”. Le successive operazioni di recupero in programma in collaborazione con la Soprintendenza Nazionale per il Patrimonio Culturale Subacqueo, daranno modo di approfondire la frequentazione in epoca preistorica dell’isola azzurra e del Mediterraneo antico in generale.