Fonte: Il Mattino – 20/12/23
di Marco Perillo
Altro che i fantasmi del Natale di Dickens, capaci di suscitare rammarico e buoni propositi nel vecchio Scrooge. Nel 1907, a Napoli, gli spettri apparsi in un’antica abitazione del largo delle Mortelle erano tutt’altro che benevoli. Una sto- ria nota a chi ama misteri e leggende napoletani che ora diventa un appassionante romanzo di Carlo Animato, Un fantasma in pretura (Franco Di Mauro editore, pagine 188, euro 16,50). Cosa accadde in quel nobiliare palazzo del centro a inizio secolo? Animato lo racconta bene con un certo piglio quasi teatrale non a caso a inizio racconto sono elencati i vari personaggi, come in una pièce facendo immergere il lettore con toni che denotano un certo umorismo negli inquietanti fenomeni che avvennero in quella dimora: mobili che volano a mezz’aria, cascate d’acqua che scorre (ma l’acqua non c’è) e pianoforti che suonano da soli, fino all’apparizione di un fantasma del Seicento che precipiterà gli eventi. Terrorizzati, gli inquilini, i nobilissimi duchi Bartoli di Castelpoto, si rivolsero prima a un esorcista, poi a uno studioso di paranormale e infine a un avvocato, Francesco Zingaropoli, che fece causa alla proprietaria la baronessa Laura Englen per sciogliere il contratto di fitto volendo fuggire via da quella casa infestata. «Volete sciogliere il contratto? Non se ne parla proprio. I fantasmi non esistono!» fu la risposta sdegnata della baronessa che diede vita a uno scontro epico, in un periodo in cui lo spiritismo la faceva da padrone con i «ta- voli danzanti» di Eusapia Palladino e non a caso, tra i personaggi, spunta anche Matilde Serao che si interessò molto all’argomento. Nella città in cui era sindaco il marchese Ferdinando del Carretto di Novello, appassionati dell’occulto e scettici tra cui il legale della baronessa, Giuseppe Palanza daranno vita a una querelle senza sosta, che tirerà in ballo persino lo spirito del principe di Sansevero, Raimondo di Sangro, evocato in inquietanti sedute notturne all’interno della sua cappella gentilizia. Sarà proprio il nobile alchimista a sbrogliare qualche matassa. E sarà lui, attraverso il sottile sarcasmo di Anima- to, a far scoprire quanto possa essere fragile la ragione e quando, talvolta, le verità si nascondano dietro ciò che è visibile.



















