
Anna Maria Boniello – Capri. IL CASO La bravata di un quindicenne ha provocato le fiamme che domenica hanno distrutto un ettaro di macchia mediterranea nella valletta di Cetrella, nel cuore di Monte Solaro, nel territorio di Anacapri. Il vasto rogo ha tenuto impegnati vigili del fuoco, forze dell’ ordine, volontari, i componenti dell’ associazione «Amici di Cetrella», la Protezione Civile e tanti giovani che alla vista del fuoco hanno raggiunto la cima del Solaro. Un incendio che si allargava a macchia di leopardo e che grazie all’ impegno di tante persone è durato solo poche ore ma che ha lasciato un enorme spazio arido e trasformato in cumulo di cenere.
Le fiamme erano partite da una zona impervia a poche decine di metri dalla chiesetta di Santa Maria a Cetrella. Un angolo dell’ isola ritenuto sacro dai capresi e che viene addirittura affidato alle cure di un’ associazione denominata appunto «Amici di Cetrella», che si occupa della manutenzione del verde e del sottobosco, per evitare incendi dovuti all’ autocombustione. Proprio perché si tratta di un territorio sorvegliato e curato, era sembrato subito misterioso il motivo per cui in un pomeriggio di fine estate la montagna era stata attaccata dalle fiamme. E così, come immediata è partita la macchina dei soccorsi, contemporaneamente sono partite le indagini dei carabinieri, che in pochi giorni sono riusciti a ricostruire l’ accaduto. Il responsabile del rogo è un quindicenne che aveva dato fuoco a un cumulo di foglie secche e che poi, visto lo sprigionarsi del fumo, preso dal panico, si era allontanato: come emerge dall’ inchiesta, aveva quindi raggiunto gli amici, sei coetanei che erano saliti con lui a Cetrella per sfidarsi in una partita di calcetto nel piazzale retrostante il romitorio della valletta.
LA RICOSTRUZIONE Il ragazzino a un certo punto della giornata si era allontanato dagli amici lungo il pendio e con il suo accendino aveva appiccato il fuoco ad un cumulo di foglie secche. In pochi secondi si è sprigionato l’ inferno. Una lunga colonna di fumo si è levata dal mucchio di foglie che si erano incendiate e il ragazzo spaventato è ritornato dai suoi amici che intanto stavano continuando a giocare la partita, senza riferire nulla dell’ accaduto. «Sì, l’ ho acceso io il fuoco, non so neanche perché. Avevo l’ accendino, non credevo che le fiamme potessero alzarsi così in fretta». E invece le fiamme continuavano a espandersi e il gruppo di ragazzi, tutti minorenni, impauriti sono fuggiti dalla zona lasciandola precipitosamente per ridiscendere a valle e prendere il sentiero che li riportava nel centro abitato.
Mentre i ragazzi lasciavano la zona, gli operai della seggiovia hanno fatto partire i soccorsi, chiedendo l’ intervento dei Vigili del Fuoco che in pochi minuti sono arrivati sul posto così come la Protezione Civile. Nel contempo il sindaco di Anacapri costituiva l’ unità di crisi e le fiamme continuavano ad allargarsi lungo il pendio, mentre centinaia di persone salivano a Monte Solaro a dare manforte. Da Napoli si erano levati in volo gli elicotteri del servizio antincendio della Regione Campania. Un intervento decisivo per domare le fiamme con un presidio notturno che rimaneva a vigilare la zona.
I FILMATI I carabinieri della stazione di Anacapri, intanto, raccoglievano elementi per le indagini, compresi i filmati dal servizio di videosorveglianza che si trova lungo la strada che porta a Cetrella.
E proprio visualizzando le immagini i militari hanno potuto accertare la presenza dei ragazzini che salivano a Cetrella e anche la loro frettolosa discesa dopo che era iniziato l’ incendio. Sono stati quindi sentiti i minorenni, alla presenza dei genitori e con tutte le garanzie dovute alla loro età, e solo al termine della due giorni, uno di essi, quindicenne, ha confessato che era stato lui l’ autore dell’ incendio.
«Quando ho visto il fumo ho avuto paura, sono scappato». Dopo la confessione rilasciata ai carabinieri, nei confronti del minorenne è scattata la denuncia al Tribunale dei minori, per il reato di incendio boschivo.


















