Fonte: Metropolis
di Marco Milano
CAPRI – Un piano accosti per Capri e un quadro orario che stabilisca partenze come avviene per i treni. Sul tavolo di operatori e addetti ai lavori da tempo c’è l’esigenza per una nuova fase dei collegamenti marittimi tra l’isola azzurra e la terraferma. I contatti tra Capri e le località confinanti, infatti, vengono visti come problematici e carenti in alcuni mesi dell’anno e come sinonimo di vera e propria invasione di orde in altri. Insomma nessun equilibrio e soprattutto un approccio che fa venir meno il diritto più importante di una popolazione isolana, sia essa quella caprese o altre, vale a dire il diritto alla mobilità. E invece se nel periodo invernale le criticità maggiori sono il numero esiguo di corse, la sospensione troppo spesso di partenze con conseguente isolamento e la distribuzione “spalmata” male degli orari, dall’altro lato, nei mesi estivi ci si lamenta del contrario, ovvero troppe corse, con scarso distacco nell’orario di partenza l’una dall’altra. La risposta potrebbe essere contenuta in un piano accosti e in un quadro orario equilibrato. Nel primo caso si tratterebbe di realizzare un programma giornaliero che prenda in considerazione il numero medio di passeggeri che sbarcano da ogni mezzo in arrivo sul piccolo porto di Capri e calibrarlo, quindi, rispetto alle attuali infrastrutture isolane e pensare quanti minuti debbano trascorrere prima che il territorio sia pronto a recepire un nuovo sbarco di svariate centinaia di passeggeri dal mezzo successivo in arrivo. L’altro aspetto, non secondario, è rappresentato da un piano orario che, invece, di orari di partenza mal distribuiti, in alcune fasce anche più mezzi in sessanta minuti e poi “buchi” di due ore, dovrebbe essere costruito, con corse cadenzate, sulla falsariga di quanto avviene con i treni ad alta frequenza.