Anna Maria Boniello. Capri – Ed ora che il 90% degli aventi diritto al voto ha detto sì al quesito referendario proposto dall’amministrazione comunale di Anacapri, e cioè di tenere lontano le slot machine dai luoghi sensibili, scuole, luoghi di culto, cimiteri, impianti sportivi, centri giovanili, stabilimenti balneari, spiagge, sportelli bancari, postali e bancomat, l’amministrazione è ancor più decisa a continuare la battaglia che è stata intrapresa lo scorso anno, quando il consiglio comunale approvò la decisione dell’amministrazione e la proposta firmata dall’assessore alla qualità della vita Bruna Bonomi e dall’assessore alle attività produttive Caterina Farace che portarono all’approvazione della giunta il regolamento sui giochi leciti. Una delibera che, secondo l’amministrazione, scaturiva dal fatto che sempre più emergevano con frequenza nel territorio di Anacapri gravi forme di disagio sociale causate dalle patologie del gioco d’azzardo, che attraverso le micidiali macchinette mangiasoldi erano una causa pericolosa di impoverimento delle famiglie. L’amministrazione comunale ed il consiglio accolsero la proposta proveniente dalla maggioranza che il 29 Ottobre del 2014 approvò il documento che regolamentava i giochi leciti ed in 27 articoli fissava tutta la normativa, inclusi i divieti, entrando così a far parte delle tante delibere che regolamentano e disciplinano le attività pubbliche nel territorio anacaprese. Ed anche se dalla quasi totalità dei votanti è arrivato il sì sul quesito posto dalla scheda elettorale “Sei favorevole a tenere distanti dai luoghi sensibili i locali che ospitano le slot machine e le new slot?”, poco più di 100 no sono usciti dalle urne e contro la decisione alcuni ricorsi pendono davanti al Tar ed al Presidente della Repubblica. Atti che però non scoraggiano gli amministratori comunali, tanto che ieri l’assessore alle attività produttive Caterina Farace, uno dei firmatari del provvedimento, ha ribadito che il consenso degli elettori è un segnale forte che arriva dal territorio e che Anacapri, unico comune in Italia ad aver bandito un referendum consultivo sul tema, è ben deciso non solo a portare avanti il regolamento, ma anche a sollecitare gli organi centrali a trovare soluzioni alla legislazione vincente per porre freno al fenomeno del gioco che sta rovinando intere famiglie, che condiziona le abitudini giovanili e che colpisce principalmente quelle fasce più deboli della società attuale. “Abbiamo in progetto – dichiara l’assessore Farace – di avviare un’iniziativa a tappeto di sensibilizzazione su questa scottante tematica in tutto il territorio comunale come già abbiamo sperimentato nella popolazione scolastica, ed infine di aprire quanto prima un centro di ascolto per poter essere vicini a quei cittadini che sono colpiti da questa ed altre problematiche. Porteremo quindi avanti la nostra battaglia in tutte le sedi competenti, da quelle istituzionali e giudiziarie, visto che qualcuno si è opposto ai nostri atti amministrativi.” Ferma è anche la posizione del sindaco Franco Cerrotta che è ben deciso a continuare sulla strada intrapresa “anche perché – dice Cerrotta – la richiesta di un nostro interessamento è venuta direttamente da tante famiglie anacapresi che sono gravate da seri problemi economici che sono provocati da qualche congiunto che è caduto nella trappola del vizio del gioco alle slot machine che sta assumendo i contorni di una vera e propria malattia.”