Anna Maria Boniello. Capri – Sulla Capri delle notti brave dei ragazzini interviene Peppino di Capri, l’isolano più illustre e conosciuto nel mondo, frequentatore della notte sin da bambino, da quando suonava il piano al Number Two, l’elegante night club gestito da suo zio Ciro. E come da copione, Peppino “il sognatore” per antonomasia, racconta di quegli anni che lo hanno visto protagonista, giovanissimo, del mondo del by-night. “ A tredici anni – attacca Peppino – avevo ben altro da fare che rompere i vasi delle piante o fare scorribande per le stradine di Capri nelle ore notturne. Infatti a quell’età già lavoravo. Infatti suonavo al Number Two e rientravo a casa alle tre di notte, proprio per questo motivo. Una concessione dei miei genitori perché era impensabile a quei tempi che i miei coetanei potessero stare in giro dopo le nove di sera. Per le strade che attraversavo quasi all’alba per rientrare a casa, compresa la piazzetta, incontravo la gente del luogo, quella che rientrava dal lavoro o i netturbini che uscivano per i primi turni.” Un’isola di un tempo quindi molto diversa da quella che da qualche tempo stiamo imparando a conoscere, dove la pulizia e il silenzio venivano addirittura suggeriti da alcune mattonelle in ceramica che ancora si trovano lungo via Tragara e nelle strade più frequentate da vacanzieri stanziali e turisti giornalieri. “I raid e le scorribande notturne che hanno preso piede da qualche tempo anche sull’isola – continua Peppino – sono lo specchio della società attuale. Senza però voler addossare colpa a nessuno, bisogna quindi riflettere sull’immaginario del mondo giovanile, quello dei videogiochi e dei film che propongono modelli violenti e personaggi che si sentono invincibili tipo i cattivi delle storie dei supereroi, e che i ragazzini di oggi cercano di emulare rifacendosi alle loro gesta. Si deve cercare di fermare questa mini-piaga che col passar del tempo potrebbe degenerare. Bastano piccoli accorgimenti, una sorveglianza più costante di queste strade oggi a rischio, in particolare le viuzze intorno al centro storico dove vive da sempre la gran parte degli isolani. Ed insieme alla sorveglianza delle forze dell’ordine anche qualche telecamera in più, e qualche videogioco in meno, non guasterebbe. Comunque mettere a confronto il mondo di ieri con quello di oggi – continua Peppino di Capri, icona della musica italiana ed ambasciatore di Capri nel mondo – è quasi impossibile, così come è impossibile riproporre il nostro stile di vita di ragazzini di un tempo a quelli di oggi. Infine – conclude Peppino – vorrei dare un consiglio ai miei giovani compaesani attraverso le parole di una vecchia canzone napoletana che cantava all’Eden Bar all’inizio di Via Camerelle, l’apripista del piano-bar, il mai dimenticato Mario Perrone, , ovvero che ‘a notte è fatta pe’ ddurmi e pe’ sunnà.”