Mariano Della Corte Anacapri. “L’olio è cultura”. Lo ha affermato, a margine della presentazione del suo libro “LovOlio”, Cosimo Damiano Guarini che è stato testimonial di un evento organizzato dal Comune di Anacapri, nella sala multimediale Mario Cacace”, dove si è parlato del prodotto principe della dieta mediterranea, simbolo identitario di un popolo e di una cultura che trova le basi proprio nel territorio anacaprese dove da qualche tempo si sta intensificando un’importante attività di recupero delle piante di olivo per tornare a produrre, come si faceva un tempo, l’olio di Capri. Un’antica abitudine che è stata rispolverata grazie all’impegno di tre giovani fratelli anacapresi, Mirko, Paolo e Fabrizio Brunetti, che dopo aver lanciato sul mercato la birra di Capri stanno percorrendo un altro mercato con lo scopo di riportare nelle case dei capresi e nei ristoranti più famosi quel particolare prodotto, l’olio d’oliva, che un tempo usciva dai frantoi locali per finire sulle tavole degli isolani. E l’ evento, che il Comune ha voluto patrocinare attraverso la presentazione del libro dell’agronomo Cosimo Damiano Guarini che fissa l’olio come simbolo della dieta mediterranea, è stato anche arricchito da una degustazione dell’olio che già viene ricavato negli oliveti di Anacapri, in particolare al Faro dove è più copiosa la produzione di olio mediterraneo. Proprio nelle parole di Pablo Neruda è racchiusa la tradizione del luogo. Scriveva infatti il poeta cileno in una delle sue poesie, la sua ode all’olio, quando viveva a Capri: “Io amo le patrie dell’olio, ad Anacapri, là su, nella luce tirrena”. Piante di olivo, infatti, ricoprono grandissima parte del territorio anacaprese e sono parte integrante di quella flora arborea di cui è ricca Anacapri. Ed infatti è stato proprio il Capri Palace nel suo ristorante L’Olivo a far gustare alla clientela particolare l’olio che viene estratto dalle piante che crescono nel territorio anacaprese. Addirittura in una versione speciale che ha portato nella carta del menu del ristorante il gelato al pistacchio servito con l’olio di Capri. Insieme all’Olivo altri ristoranti famosi hanno dato fiducia ai tre giovani imprenditori anacapresi che da alcuni anni cercano di lanciare quei prodotti nati sull’isola, che già si sono affermati attraverso le cinque specialità di birra artigianale e che puntano all’en plein con il loro olio extravergine d’ oliva made in Capri. “Siamo contenti – dicono i fratelli Mirko, Paolo e Fabrizio Brunetti – che diversi imprenditori, fra i grandi ristoratori ed albergatori, abbiano deciso di darci fiducia premiando quel lavoro e quella ricerca sul territorio che ormai vanno avanti da alcuni anni e che oggi già stanno dando i primi frutti. La raccolta delle ulive avviene sui terreni privati e il frutto degli alberi, anche se sono un po’ sparsi, viene da noi fatto raccogliere, in particolare quello del Faro, per poi trasformarlo in oro verde”. “Abbiamo anche intenzione – spiegano i fratelli Brunetti – di avviare dei laboratori di attività didattiche anche con i bambini del luogo, per far conoscere loro da vicino questa antica arte della produzione olearia che un tempo molti dei loro avi praticavano sul territorio”. I tre giovani intraprendenti neo imprenditori anacapresi hanno visto, nelle scorse settimane, varcare la soglia del loro locale, che porta il nome emblematico Grotta Azzurra, un ospite d’eccezione: il sindaco di New York Bill De Blasio con la famiglia al completo. Il primo cittadino della grande mela ha voluto gustare l’ olio di Capri su una calda fetta di pane anacaprese accompagnato da una birra gelata, ovviamente la Birra Capri, primo colpo messo a segno dai tre fratelli Brunetti.