Anna Maria Boniello. Capri – Il codice etico di Farmindustria, varato nel febbraio di quest’anno, ancora più restrittivo del precedente, che vieta i convegni medici negli alberghi a cinque stelle è la causa del forte calo di presenze negli alberghi di lusso nella bassa stagione che vedevano una risorsa preziosa proprio in questo flusso di turismo congressuale d’elite. A lanciare l’allarme da Capri è stato il General Manager del Grand Hotel Quisisana, che in una lettera inviata al presidente di Federalberghi Italia Sen. Bernabò Bocca ed a Giorgio Palmucci presidente dell’Associazione Italiana Confindustria Alberghi, chiede di rivedere questa norma. La lettera è stata anche inviata al Ministro del Turismo Dario Franceschini ed a Federica Guidi, Ministro dello Sviluppo Economico, unitamente al presidente di Confindustria Giorgio Squinzi e di Farmindustria Massimo Scaccabarozzi. “L’introduzione della normativa – dice Morgano – in vigore da qualche anno, che impone alle aziende farmaceutiche ed agli operatori sanitari di svolgere eventi culturali in Italia ed all’estero in alberghi con un massimo di quattro stelle, sta penalizzando fortemente l’industria turistica di lusso, che in Italia conta meno di cento alberghi. E il Quisisana, una delle bandiere della Leading Hotel, da qualche anno sta registrando un calo di presenze alberghiere nei mesi di bassa stagione, Marzo-Giugno, pari al 50% di occupazione.” Il Quisisana, con il suo centro congressi, è l’unico punto di riferimento per manifestazioni congressuali di livello. Infatti il centro congressi di Capri è chiuso da alcuni anni, ed il centro congressi del Quisisana con il suo teatro da 500 posti ed i suoi 384 metri quadrati è l’unica struttura ricettiva in grado di poter ospitare meeting dalla grande affluenza. “Il mio albergo – scrive Morgano – fino all’introduzione del codice etico, aveva nei mesi di bassa stagione, cioè marzo, aprile, maggio e da metà settembre a fine ottobre, escludendo il pieno dell’estate, un’occupazione pari al 70% circa. Una percentuale tale da assicurare l’apertura stagionale del Quisisana per più di sette mesi all’anno, con una forza lavoro che raggiungeva la media di 170 impiegati. Se rimane in piedi la normativa del codice etico, non potendo più assicurare nei mesi di bassa stagione tale occupazione potrei considerare di declassare il Grand Hotel Quisisana per renderlo soggetto qualificato ad ospitare i convegni medici, o a malincuore a ridurre il personale del 30% 40% nei periodi di bassa stagione ”. Un calo questo che tocca l’intera economia turistica dell’isola, che gravita intorno a quella alberghiera ed in particolare a quella del più grande albergo isolano, e che aggiunta alla crisi economica in corso, che vede sempre più calare le presenze dei turisti italiani, preoccupa non poco gli imprenditori locali. Contro la norma del codice di Farmindustria era intervenuta anche l’Antitrust, motivando che non potevano essere esclusi solo gli alberghi a cinque stelle. Un divieto che produce una discriminazione negli alberghi di lusso a vantaggio delle altre categorie inferiori. Sull’argomento interviene anche Costanzo Iaccarino, presidente di Federalberghi Campania, tra i più noti imprenditori dell’industria alberghiera sorrentina che sottolinea con preoccupazione : “la crisi in corso ha colpito in gran parte il turismo congressuale, e la nuova norma del codice etico è ancora più restrittiva di quella precedente. Federalberghi Italia comunque – assicura Iaccarino – sta già affrontando il problema negli ambienti governativi ed in particolare il Ministro del turismo, che è stato messo a conoscenza della problematica.”