Fonte: Metropolis
di Marco Milano
Isole unite per la strategia di sviluppo. Lunedì mattina seduta straordinaria di consiglio comunale a Capri. Una convocazione in videoconferenza, monotematica è in programma con all’ordine del giorno, oltre agli adempimenti preliminari e all’approvazione dei verbali delle sedute precedenti, l’approvazione della candidatura dei trentacinque comuni delle isole minori per la strategia nazionale per aree interne e alle attività di costruzione della strategia unica di sviluppo. Il passaggio nel civico consesso che ha sede nel palazzo municipale che apre le sue finestre sulla piazzetta salotto del mondo è simbolicamente il primo momento di unione tra territori insulari in chiave futura e di prospettiva di ripartenza e rilancio nazionale così come nelle intenzioni del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. E proprio in questa direzione che potrebbe inquadrarsiun’idea di alleanza tra i due comuni di Capri e di Anacapri, sia in una veste rivoluzionaria di comune unico dell’isola di Capri, ma anche nella mise di unione dei comuni. Nel primo caso la scelta passerebbe al vaglio di un referendum per chiamare capresi ed anacapresi a pronunciarsi in un quesito storico, ovvero, quello di abbattere la divisione pluricentenaria, il confine, tra i due comuni ed il ritorno a quell’entità unica come sino ad oltre seicento anni. Una scelta sulla quale sicuramente sullo scoglio di Tiberio ci si schiererà in fazioni contrapposte tra favorevoli e contrari, come avviene durante la fase di consultazione referendaria. Nella seconda opzione, invece, l’unione sarebbe un percorso più semplice e meno definitivo, e finalizzato soprattutto all’obiettivo, alla mission, vale a dire quello di mettersi insieme, unire le forze, per raggiungere un traguardo, in questo caso quello di gettare le fondamenta di un progetto comune sostenuto e supportato dalle risorse economiche e dalle opportunità offerte dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Last but not least un consorzio delle tre isole del golfo, Capri, Ischia e Procida, per gli stessi sopracitati motivi.