di Massimo Lionetti
QUELLO CHE VA
Inequivocabilmente Milan e Napoli pagano l’inizio di stagione fatto di parole mielose, meriti di campo, ma soprattutto di vittorie. Adesso tanto i rossoneri quanto la squadra che fu di Maradona tirano il fiato. Il Milan a Udine riesce grazie al suo uomo di peso a strappare un pari. Avere Ibra in rosa permette, proprio in momenti difficili come questo, di riuscire a cavare il ragno dal buco. Al Napoli non riesce nemmeno questo ed in modo beffardo deve arrendersi alla più bella sorpresa di questo, quasi concluso, girone di andata; l’Empoli di Andreazzoli. Momento no, per la squadra di Spalletti che adesso scivola a quattro punti dalla vetta. Domenica in soccorso di una delle due ci sarà uno scontro diretto che può rilanciare e ammazzare, contemporaneamente, una delle due. L’Inter vola in testa ed ha in tasca già i punti della prossima visto che le tocca l’allenamento dell’Arechi. La favorita per la vittoria finale, stando almeno agli addetti ai lavori, dovrà comunque fare i conti con l’Atalanta, che ormai è più di una certezza della nostra Serie A. La Dea vince una dietro l’altra trasferte importanti dando sempre più fiato alle proprie trombe. Il campionato, la stagione sono ancora lunghe, non mi sorprenderi se da un momento all’altro diventasse proprio la squadra di Bergamo la squadra da battere. Alla fine non so chi la spunterebbe, ma a vincere sarebbe il calcio dei valori e del settore giovanile. Non sarebbe male.
QUELLO CHE NON VA
La Lazio di Sarri non gira e perde anche a Sassuolo. Il progetto legato a quello che fu poche stagioni orsono il più classico del Masaniello napoletano stenta a decollare. Intanto la Lazio scivola addirittura alle spalle dell’Empoli. Non si può sempre dire che i giocatori a disposizione siano pochi congeniali. C’è qualche cosa che va oltre e che lega secondo me con la scarsa adattabilità del Maestro Toscano ad adeguarsi ai tempi, in costante cambiamento. Un po’ come accadde a Zeman, il fattore sorpresa dopo un po’ si esaurisce. Un tecnico deve essere abile a rendere efficaci gli antidoti tecnici a tutto ciò. L’innovazione nel calcio é necessaria, altrimenti staremmo ancora ad ammirare giocatori in giacca e cravatta come nelle vecchie foto di fine 800.