Fonte: Metropolis
di Marco Milano
Alla Certosa di Capri in mostra il tribunale del crimine climatico. Il complesso monumentale più famoso dell’isola azzurra, infatti, è la location scelta per Natural Sovereignty, un evento dell’ottobre caprese che farà da testimonial ai temi dell’ambiente. Un inedito progetto site specific di Paolo Cirio a cura di Marina Guida nel quale protagonista è «l’emergenza climatica, un punto cruciale del nostro tempo, ancora troppo sottovalutato. L’artista lo fa senza mezzi termini si legge nella presentazione della mostra – allestendo un tribunale utopico del crimine climatico, nel quale le maggiori compagnie petrolifere e di carbone sono messe sotto processo e giudicate da esperti di giustizia climatica internazionale e dal pubblico che si costituisce parte lesa». Un vero e proprio processo immaginario che andrà in scena dagli inizi di ottobre nel trecentesco sito certosino con vista sui Faraglioni di Capri dove «i querelanti, insieme alla specie umana, sono le migliaia di specie di flora e fauna in estinzione». Un monito che trae spunto dalle «decine e decine di studi e le pubblicazioni scientifiche che negli anni hanno lanciato da tempo l’allarme per cui la vita del nostro pianeta sarebbe in gravissimo pericolo». Un rischio evidenziato anche dal segretario generale dell’Onu Antonio Guterres che nell’ultimo rapporto del Gruppo intergovernativo sui cambiamenti climatici (Ipcc) ha messo in luce come «deve suonare una campana a morto per il carbone e i combustibili fossili, prima che distruggano il nostro pianeta». La mostra Natural Sovereignty, che inaugurerà agli inizi di ottobre alla Certosa di San Giacomo con un ampio corpus di opere, sarà seguita da un incontro a tema ambientale alla Villa San Michele di Anacapri, sede del Consolato Svedese e storica dimora del medico e scrittore Axel Munthe, e da un workshop all’Università Federico II di Napoli. «Sebbene da molto tempo attivisti e scienziati continuino a gridare forte contro i disastri dell’emergenza climatica è evidenziato nella presentazione dell’esposizione organizzata dalla galleria torinese Giorgio Persano e dalla galleria berlinese Nome, in collaborazione con la Direzione regionale Musei Campania e l’Ufficio Servizi Educativi della Certosa di San Giacomo, con il Matronato della Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee e del patrocinio della Città di Capri – anche se troppo costanti sono le catastrofi che errate scelte politiche antiecologiste hanno inferto all’ambiente e benché siamo quasi a un punto di non ritorno la loro voce resta a tutt’oggi inascoltata». Installazioni artistiche come un messaggio che sa di «sapore amaro della sconfitta delle politiche internazionali sulle tematiche ambientali, in quanto non soltanto incapaci di preservare l’ambiente, ma talmente inette da ingaggiare azioni pericolose di cui i governi stessi restano vittime». Un grido di dolore un allarme, dunque, parte da Capri, con «la crudezza di grafici, algoritmi ed espressioni matematiche stampati su tela e carta a svelare un dramma puro: il globo sull’orlo del disastro climatico». Una kermesse che s’apre nei giorni più delicati per la discussione sull’ambiente. I governi a confronto per mettere in campo iniziative destinate a salvare un pianete ostaggio delle temperature e dell’inquinamento.