Roma, 30 giugno 2021 – È uscito il 1° giugno il libro “Scostumate”, scritto da Paola Jacobbi e curato da Ildo Damiano, edito daSperling & Kupfer, sulla storia del beachwear e di Marisa Padovan, imprenditrice avanguardista che a partire dagli anni ’60 crea e realizza capi di lingerie, costumi da bagno e abbigliamento da mare con le regole dell’Haute Couture. Il suo percorso creativo si intreccia con la storia del nostro Paese e con il vissuto delle dive, protagoniste di più epoche.
Oggi, insieme a Marisa, la figlia Flavia ha la sua linea Flavia Padovan formata da capi di beachwear, costumi e abiti prêt-à-porter come l’iconico abito Flavia che non si stropiccia ed è perfetto per ogni occasione.
EVENTI DI PRESENTAZIONE
Flavia Padovan, insieme a Paola Jacobbi e Ildo Damiano, presentano il libro venerdì 2 luglio a Capri durante l’esclusivo evento Limonata, Caprese & Bollicine, introdotto e moderato da Eliana Miglio. La presentazione alle ore 19.30 presso il Bar Funicolare sito nella bellissima piazzetta Armando Diaz con la meravigliosa vista panoramica sul mare.
Il libro era stato presentato lo scorso 15 giugno nel dehor dello stellato Ristorante di Carlo Cracco in Galleria Vittorio Emanuele II a Milano e in anteprima a Roma nella splendida Terrazza Civita di piazza Venezia il 27 maggio, lo stesso giorno in cui nel 1967 fu inaugurata la storica boutique di via delle Carrozze.
LA TRAMA
Nei pochi centimetri di stoffa di un costume intero o di un bikini c’è un mondo. E c’è una storia, quella di Marisa Padovan, che del creare costumi da bagno ha fatto un’arte. Un’arte apprezzata dalle star del cinema e dalle principesse ma anche da tante donne che, in quel momento, durante la famigerata “prova costume” si denudano, letteralmente, per provare il bikini che porteranno al mare, e si spogliano anche un po’ delle loro insicurezze. Per anni, nel suo negozio di Roma, aperto nel 1967, Marisa le ha accolte e ha raccolto le loro confidenze “scostumate”. Ma soprattutto, l’attività di Marisa si è intrecciata con i cambiamenti sociali avvenuti da un decennio all’altro, con l’alzarsi e abbassarsi di asticelle che, proprio come le misure di un bikini, hanno segnato le mutazioni del gusto, del senso del decoro e dello scandalo. Le immagini dell’inserto, con i bozzetti dei costumi e le foto delle star, ne danno un assaggio.
Alcuni temi del libro:
Ø Una storia di imprenditoria femminile che parte nel 1967, anno in cui apre la boutique di via delle Carrozze a Roma, e prosegue attraverso le creazioni di Flavia Padovan, figlia di Marisa: «Il commercio è stato rivoluzionato da un'”epidemia” di catene tutte uguali. La globalizzazione ci fa acquistare ovunque le stesse cose, a Shanghai come a Rio de Janeiro. Siamo circondati da troppi oggetti indistinguibili, prodotti in massa per una massa che, appunto, non distingue. Siamo soffocati da materiali a basso prezzo e deperibili per consumi rapidi. Siamo acquirenti di capi d’abbigliamento che si comprano con un clic, realizzati con stoffe che non si toccano più. Tutto è così esageratamente abbondante e veloce da essere sempre meno sostenibile. Ecco, adesso, per la durata di queste pagine, respirate a fondo, cancellate tutto quello che vi circonda ed entrate con me nel mondo di Marisa Padovan, in via delle Carrozze. Il negozio e i laboratori si trovano oggi ai numeri 81-82, sempre a pochi metri da dove tutto iniziò. E a pochi passi da piazza di Spagna. È Roma, è il cuore di Roma, un cuore di pietra calda che promette fasti e libertà. Con le sue vetrine affacciate su questa strada, inizialmente Marisa ha creato e realizzato centinaia di capi di lingerie e di abbigliamento pensato per essere indossato in casa: meravigliosi kimono, abiti lunghi con drappeggi e pizzi macramè, camicie da notte molto sexy con tessuti preziosi di seta arricchiti da ricami, baby doll ricercatissimi, liseuses fatte a crochet e négligé di varie lunghezze in tessuti esclusivi. Qualche tempo dopo si è specializzata soprattutto in costumi da bagno e abbigliamento da mare su misura e in esclusiva per clienti facoltose e, spesso, anche molto famose. Pezzi unici, realizzati con materiali preziosi che Marisa acquistava senza chiederne il prezzo, applicando al mondo del beachwear le regole dell’alta moda e del lusso» (tratto da “Scostumate”).
Ø Marisa Padovan è stata una pioniera perché sin da quando ha iniziato a occuparsi di costumi da bagno ha avuto in mente come modello la Haute Couture. Partiva da modelli base che modificava addosso alle clienti. Ha iniziato a usare tessuti insoliti e unici che nessuno prima di lei aveva pensato per i costumi da bagno: trame a pizzo, a nido d’ape, tulle con pois in rilievo ma anche tessuti tecnici idrorepellenti, gommati (usati sino a quel momento solo per l’abbigliamento sportivo). Lavorava sui dettagli di ogni pezzo, rendendolo unico.
Ø Alcune fasi significative del beachwear:
– Negli anni Settanta, anni di tessuti lucidi e colori accesi, Marisa introduce l’ottoman spalmato ed elasticizzato per ottenere l’effetto sirena.
– Negli anni Ottanta ha iniziato a utilizzare anche lo chiffon plissettato a tinte unite o sfumate, che si può lavare innumerevoli volte senza che perda le sue pieghe, e inventa il costume intero con le spalline imbottite, esattamente come le giacche di tendenza nel periodo. All’interno dei costumi usa spesso una costruzione di nervature, anche queste tipiche degli abiti da sera di alta moda. La ricerca di dettagli sorprendenti è parte integrante del suo progetto: canottiglie, paillettes e jais vengono ricamati su costumi e trattati per essere idrorepellenti e resistenti a sole e salsedine. Per trovare elastici formidabili, si spinge fino in Giappone e porta in Italia materiali inediti.
– Negli anni Novanta i costumi si sgambano sempre di più: Marisa slancia la figura delle clienti rifinendo sgambature e scolli con smerli strategici.
– A partire dal Duemila usa le nuove tecnologie, stampando in 3D le fantasie più diverse e arrivando così al costume dipinto a mano.
– Oggi la storia prosegue insieme a Flavia Padovan che firma una sua linea:
«Sono figlia d’arte e ne vado fiera, ma sono anche molto orgogliosa di aver lanciato questa “costola” del mondo Padovan per conto mio, con uno scopo ben preciso: fare una linea più giovane e meno costosa, per espandere il brand. […] Nel mio caso, poi, io volevo cambiare, almeno in parte, la natura storica della sua attività: non più solo capi su misura, non più un unico negozio. Nel 2019 ho aperto a Milano, sto per aprire a Capri e a Porto Rotondo, ho corner in molti negozi multimarca a Parigi, Saint Barth, Mykonos, Atene… Oggi è diventato possibile: le due linee (Marisa Padovan Atelier e Flavia Padovan) coesistono e si completano. Io ho scelto di usare il cognome di mia madre non solo, come si potrebbe pensare, per motivi di marketing. È per l’affetto che mi lega a lei e per rendere omaggio alla sua storia eccezionale, di donna indipendente e coraggiosa» (tratto da “Scostumate”).
Ø Costumi da bagno e beachwear: istruzioni per l’uso. I consigli di Flavia e Marisa Padovan su come affrontare la “prova costume” e i consigli pratici per ogni tipologia.
Ø Gli aneddoti e le curiosità sulle dive e i volti noti che hanno indossato e indossano il beachwear Padovan: dall’infanta di Spagna Beatrice di Borbone a Catherine Spaak, Virna Lisi, Audrey Hepburn, Elisabeth Taylor. Oggi, Laura Pausini, Ilary Blasi, Sabrina Ferilli e molti altri.
Ø Il costume da bagno e il cinema: dall’iconico costume di Ursula Andress in “007” al guardaroba estivo di Elena Sofia Ricci nel film “Loro”, dove ha interpretato Veronica Lario, storica cliente della boutique Padovan.
GLI AUTORI
Paola Jacobbi, giornalista, scrittrice e docente di Storia dello spettacolo, scrive per testate italiane e straniere: Grazia, Il venerdì di Repubblica, Marie Claire, Harper’s Bazaar, Rolling Stone, The Telegraph. Per Sperling & Kupfer ha pubblicato Voglio quelle scarpe!, Pazze per le borse! e Sotto i tre carati non è vero amore.
Ildo Damiano è giornalista, stylist, docente, opinionista televisivo, esperto di moda e costume. Ha collaborato con le più importanti televisioni, radio e riviste italiane: Grazia, Vanity Fair, Elle, L’Espresso, Il Messaggero. È stato fashion director di GQ Italia.
Sui social è @dieciminutidiapplausi